domenica 12 aprile 2020

LA VISITA DEL DOGE A SAN ZACCARIA


San Zaccaria
Poco distante da Piazza San Marco si eleva in tutta la sua bellezza e maestosità la chiesa di San Zaccaria. Forse non tutti sanno che è fra le più antiche di Venezia, il cui monastero è già citato nel testamento del doge Giustiniano Partecipazio (o Particiaco) del 829, nel quale da anche disposizioni per la costruzione della prima basilica di San Marco. Forse lo stesso monastero fu fondato da Giustiniano Partecipazio alcuni anni prima.
Per secoli San Zaccaria fu quindi monastero femminile benedettino, fino alla sua soppressione in epoca napoleonica. 

Francesco Guardi - Il parlatorio delle monache a San Zaccaria
Fu un luogo prestigioso, di preghiera e di vita religiosa, legato strettamente al potere della Serenissima, ma anche  un luogo dove spesso la severa regola monastica non era rispettata fino in fondo e dove le monache, provenienti dalle più influenti famiglie aristocratiche veneziane, esercitavano il potere, declinato al femminile.

Francesco Guardi - L'andata del Doge a San Zaccaria
Il giorno di Pasqua era una giorno importante. Il Doge, dopo aver preso parte  ai riti in Basilica si recava a piedi in processione a San  Zaccaria, preceduto dalle insegne e dal corno dell'incoronazione, per esservi accolto dalla Badessa e dalle altre monache. Veniva accompagnato fino all'altare maggiore dove assieme alla Signoria, assisteva al Vespro.

Così descrive la cerimonia Martin da Canal nel XIII sec.: "E all'ingresso del monastero la badessa lo riceve con evangelario e con incenso. E messere il doge all'entrata della chiesa fa le sue preghiere e le sue orazioni su un drappo intessuto d'oro, che madama la badessa ha fatto stendere all'entrata della chiesa; e quando ha fatto le sue preghiere, si alza e va nella chiesa, e vi resta finché le suore hanno finito il vespro.."

Antonio Zonca - La visita pasquale del Doge alla chiesa

 Da dove nasce questa tradizione dell'andata del Doge a San Zaccaria con il corno ducale? Si narra che il doge Pietro Tradonico (836-864) si recò alla chiesa per venerare i corpi di San Pancrazio e Santa Savina ed in quella occasione la Badessa gli avesse fatto dono del primo corno ducale.

Questo racconto è legato ad un'altra tradizione: nell'856 Papa Benedetto III, in fuga dall'antipapa Anastasio, trovò rifugio nel monastero veneziano ed in segno di ringraziamento, fece dono alla badessa Agostina Morosini di numerose reliquie e del corno ducale, poi offerto dalla stessa badessa Morosini al Doge Tradonico.

Andrea Celesti - Visita di Papa Benedetto III alla chiesa