Il 15 agosto, la chiesa cattolica
celebra l'Assunzione della Vergine Maria. A Treviso la festa è
particolarmente sentita; ogni anno il sindaco offre un cero votivo al
Vescovo durante la messa alla Madonna Granda – la chiesa di Santa
Maria Maggiore.
Si tratta di un'antica tradizione che
risale agli inizi del XIV secolo. Il 14 agosto del 1300, Gherardo Da
Camino ottenne una vittoria decisiva contro il Patrirca di Aquileia
ed qualche anno dopo, nel 1302, il Comune di Treviso stabilì di
recare ogni anno un'offerta di ringraziamento alla chiesa della
Madonna Granda. Ma sappiamo bene che, soprattutto in quei secoli, le
sorti di queste famiglie potenti potevano cambiare repentinamente.
Dopo la morte di Gherardo e del figlio Rizzardo, ucciso in una
congiura, prese i pieni poteri l'altro figlio Guecellone. Una nuova
congiura fece sì che egli dovette fuggire verso Serravalle e il
palazzo di famiglia fu devastato nei tumulti che ne seguirono. La
sommosssa ebbe inizio nella notte fra il 14 e il 15 dicembre, quando
le campane della Madonna Granda iniziarono a suonare e tutti gli
altri campanili risposero: era il segnale stabilito.
Ecco che dal 1316, come prescritto
negli statuti, si iniziò a commemorre la sconfitta e la scacciata
dei Caminesi da Treviso. La festa fu abbandonata dopo il 1797 e
secoli dopo ripristinata nel 1946.
Il santuario della Madonna Granda
costituisce uno dei pochi esempi di edificio religioso
quattrocentesco in città. La primitiva costruzione risale al VIII
secolo, quando fu eretto, intorno ad un capitello devozionale, un
edificio religioso dipendente dall'Abbazia benedettina di Nonantola.
La chiesa fu ricostruita nella seconda
metà del XV secolo, quando erano presenti i Canonici Regolari del
Santissimo Salvatore.
La facciata con terminazione mistilinea
è inusuale in terraferma e ricorda soprattutto esempi veneziani come, ad esempio,
la chiesa di San Giovanni in Bragora.
A partire dal 1509, questa parte della
città fu interessata dalla costruzione delle nuove mura che dovevano
difendere Treviso dai possibili attacchi da parte delle truppe della
lega di Cambrai. Le absidi furono demolite e successivamente
ricostruite nelle forme attuali.
All'interno, un tempietto, nell'insieme
ispirato al gusto di Tullio Lombardo, custodisce l'antico affresco
rappresentante la Vergine con il Bambino. Venerata dai fedeli
trevigiani, e recentemente attribuita al Maestro di Feltre
(conosciuto anche come Compagno di Tommaso attivo fra 1350 e 1360) fu
presumibilmente più volte ridipinta, data la sua antichità: non era
importante il suo valore artistco, infatti, ma il valore spirituale e
devozionale per i trevigiani, che, con le loro preghiere, chiedevano
grazie alla Vergine.
Fra i numerosi ex-voto, spiccano dei
ceppi, posti ai lati dell'immagine sacra. Chi li lasciò accanto alla Madonna?
Dobbiamo qui ritornare a quegli anni
difficili della guerra fra Venezia e la Lega di Cambrai.
Girolamo Miani, patrizio veneto e uomo
d'arme, era allora castellano del Castello di Quero, importante
punto strategico allo sbocco del Piave verso la pianura trevigiana,
ed incaricato dalla Serenissima della sua difesa.
Il 27 agosto 1511, il condottiero
Mercurio Bua alla testa di 300 uomini espugnò il castello di Quero e
lo fece prigioniero . Girolamo venne calato in una botola in fondo
alla torre del castello. Qui fu legato con una catena fissa al muro,
una palla di pietra legata al collo e dei ceppi alle mani. Rimase
prigioniero nella torre del castello per un mese.
Poi il
miracolo… Girolamo nella sua prigionia invocò la Madonna che il 27
settembre 1511, gli apparve nella cella, gli consegnò le chiavi
delle catene, lo pigliò per mano guidandolo nel mezzo dei soldati
fino alle mura della città di Treviso. Girolamo promise alla Madonna
di cambiare vita se fosse stato salvato dalla prigionia. Abbandonò
la vita militare per dedicarsi all'aiuto al prossimo, in particolare
all'educazione dei bambini e degli orfani poveri ed abbandonati. È
considerato il patrono universale della gioventù abbandonata e fu il
fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi. Lo vediamo in questa foto della statua di Giovanni Maria Morlaiter nella Chiesa della Salute a Venezia.
A Venezia lo si ricorda per aver
sostenuto la fondazione dell'Ospedaletto o Santa Maria dei Derelitti.
A lui fu inizialmente affidata la direzione del nuovo orfanatrofio ed egli inrodusse nell'educazione dei bambini anche la musica e il
canto. Usava condurli in processione per le calli, cantando inni
sacri, per catechizzare i poveri e, nel contempo, sollecitare la
carità dei ricchi. Miani, fu anche incaricato della direzione
dell'Ospedale degli Incurabili, alla partenza del fondatore San
Gaetano da Thiene.
Un' ulteriore curiosità: poco distante
dall'immagine della Madonna e dai ceppi di Girolamo Miani alla Madonna granda si trova
il monumento funerario di Mercurio Bua - proprio colui che lo fece
prigioniero! Egli, successivamente, passò al soldo della Serenissima
e morì a Treviso nel 1542.