sabato 24 gennaio 2015

IL PIAVE MORMORAVA ANCHE A JESOLO

Bersagliere

LA GRANDE GUERRA NELLE SALE DEL 

MUSEO DEL BERSAGLIERE

Vorrei  segnalare un luogo che sta cominciando a dialogare con il territorio circostante, un museo nato dalla passione di un vero collezionista il sig. Franco Vidotto che ha deciso dopo una vita passata a raccogliere cimeli appartenuti alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine nazionali ed estere di aprire un museo: Il Museo Storico – Culturale “Casa del Bersagliere” di Jesolo.  Strana collocazione per un museo di questo tipo anche se non del tutto casuale. Infatti il Museo aderisce alla rete museale della” Grande Guerra” per valorizzare i luoghi e le memorie storiche del primo conflitto mondiale. Il Piave, poco distante, scorre tranquillo attraversando le spiagge di una stazione balneare tra le più importanti del Veneto e d’Italia. Certamente il territorio doveva essere completamente diverso durante il conflitto mondiale, quando  da una parte all’altra del fiume Piave si fronteggiavano gli eserciti nemici. Ora tutto sembra dimenticato. Non più trincee, non più campi di battaglia, non più lapidi, né cimiteri militari a indicare un periodo che ha segnato il territorio. Niente.
Franco Vidotto nel suo museo
 La mia domanda nasce spontanea: perché si è voluto dimenticare tutto? Perché?
Perché la guerra fa paura e perché è la guerra dei nostri nonni, quando miseria e povertà imperversavano dappertutto. Si è voluta dimenticare la sofferenza. Ma la sofferenza va accettata e non cancellata.

Ecco che quindi il Museo dialoga con il territorio, fa riemergere testimonianze, episodi, conoscenze di una guerra dimenticata e lo fa in una nuova prospettiva che guarda verso il futuro.

1^Guerra Mondiale
Questa non è una semplice collezione di armi, di divise, di documenti ma è anche un luogo che vuol essere di scambio, di informazione, di riflessione sugli avvenimenti di tutto il mondo, sulle missioni di pace presenti e future che hanno impegnato e che impegneranno gli appartenenti alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine dell’Italia, dell’Europa e del Mondo. Missioni anche di studio, di sperimentazione come quella del capitano dell’aereonautica Samantha Cristoforetti che ci parlano di mondi e di scenari extraterrestri.

La visita al museo si fa più viva se si riconoscere che è quasi un caso unico: un privato che gestisce una struttura museale di questa portata! Il sig. Vidotto ha ottenuto il riconoscimento e l’autorizzazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Regione Veneto ed è con le proprie capacità manageriali che mantiene la struttura inaugurata il 22 giugno 2014. Inevitabilmente mi ritorna alla memoria il nome di un altro collezionista, Luigi Marson che nel lontano 1938 inaugurò la sua mostra di cimeli della 1^ Guerra Mondiale in via Lion a Vittorio Veneto. Ora la sua collezione si chiama Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Potrebbe succedere la stessa cosa anche per la collezione Vidotto.
Carabimieri
Guardia Civil (Spagna)


Se volete visitare il Museo ecco l’indirizzo Museo Storico Militare “Casa del Bersagliere” Via Roma destra 131 Jesolo, sarete accolti dal sig. Franco in persona oppure visitate la pagina facebook per essere aggiornati su incontri e iniziative.

martedì 6 gennaio 2015

SAN DONA' DI PIAVE: LA CITTA' DELL' "ALA INCOMBUSTIBILE" GIANNINO ANCILLOTTO


In occasione dell’avvio delle celebrazione per il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, la città di San Donà di Piave ha voluto nei mesi passati ricordare con una bella mostra un personaggio che ha fatto storia con il suo esempio e il suo coraggio ed è stato uno dei tanti protagonista della Grande Guerra. Mi riferisco alla medaglia d’oro  Giannino Ancillotto. Per me la mostra è stata la possibilità di conoscere un po’ meglio la città. Infatti la mostra si è svolta presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea in Piazza indipendenza dal 18 ottobre 2014, giorno dell’inaugurazione, al 30 novembre 2014. Non a caso cito la piazza perché è proprio per ricordare questo illustre suo figlio che nel 1931 la città di San Donà gli volle erigere un monumento alla memoria.

 Locandina della mostra
 
Ma perché mi sono sentita affascinata dalle vicende di questo aviatore? Perché attorno a lui arieggia ancora oggi un’aura di leggenda! Per la sua vita e le sue gesta, quasi cavalleresche, e per la sua improvvisa e prematura morte. 

Gabriele D’Annunzio lo chiamò “ l’ala incombustibile”, Beltrame nella sua Domenica del Corriere lo rappresentò nel momento dell’azione con il pallone d’osservazione nemico in fiamme. Infatti venne consegnato alla gloria perchè abattè il “drago di Rustighè” un pallone frenato da osservazione. Attorno a questo episodio iniziò il mito  e la sua esaltazione.

Cavaliere dell’aria, eroe salamandra, reso perfetto dal fuoco: tutti questi sono  modi di ricordarlo e di esaltare il mito delle sue vittorie che erano le vittorie dell’Italia postrisorgimentale nel  ventennio fascista.

Per me rappresenta il volto umano della guerra combattuta paese per paese. Volete scoprire qualcosa di più di questo intrepido eroe? Venite a farvi un giro a San Donà e oltre alla visita al suo monumento progettato secondo la visione della cultura dell'epoca, nel contesto del secondo Futurismo, sarebbe opportuno visitare il Museo della Bonifica dove è allestita una sezione dedicata alla Prima Guerra Mondiale.  Le trincee lungo il Piave dove gli eserciti nemici si fronteggiarono non esistono più. Ora c’è uno splendido parco fluviale. Il mito di chi ha vissuto e sofferto anche per la nostra pace e il nostro benessere si svela ai nostri occhi e come il mistero delle placide acque della Bonifica si fa più chiaro.