martedì 16 dicembre 2014

RIAPRE IL MUSEO DELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO

RIALLESTIMENTO DI UN MUSEO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


A distanza di due anni dalla sua chiusura ha riaperto  al pubblico il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Da martedì  11 novembre 2014 è possibile la sua visita tutte le mattine eccetto il lunedì, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, sabato e domenica  dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Grazie ad un nuovo e più accattivante riallestimento il comune di Vittorio Veneto presenta una delle sue collezioni più copiose (22.000 pezzi), rappresentativa di un’epoca in cui Vittorio Veneto era il simbolo di un’Italia vittoriosa.


Vecchio allestimento
Il museo è un sito di grande interesse storico e artistico che conosco molto bene perché è proprio da qui che ho iniziato a formarmi come guida turistica in un’epoca in cui era molto difficile parlare di 1^ Guerra Mondiale, agli inizi degli anni ‘90.  Ricordo ancora bene le difficoltà a far conoscere questo argomento. Era difficile parlare della sofferenza, della morte e delle distruzione causate da una guerra. L’opinione pubblica non ne parlava, le scuole nicchiavano e difficilmente esploravano il museo  e in città si vivacchiava sulle glorie e sul prestigio di una città decaduta.
Ora la situazione è cambiata: il museo fa parte di una rete di musei dedicati alla Grande Guerra, ha portato avanti un progetto di riammodernamento e riallestimento grazie anche a finanziamenti europei e l’interesse per la 1^ Guerra Mondiale è più sentito. Ora esiste l’esigenza di un recupero ragionato di un’epoca che per le genti del Veneto è stata una vera e propria epopea, di qua e di là del Piave.
Luigi Marson, l’instancabile raccoglitore delle memorie di una guerra fino a qualche tempo fa dimenticata, il fondatore del museo, è stato il punto di riferimento per tutti coloro che avevano a loro volta raccolto oggetti e memorie e fu anche l’interprete di un sentimento comune di una società lacerata e sofferente per le atrocità di cui era stata testimone.
Nuovo allestimento
Proprio questo io penso e cioè che il visitatore del Museo, un tempo come oggi, venga assolutamente affascinato da questa umanità che palpita nella sofferenza, da questa umanità che si fa eroica e si trasforma nel sacrificio…. per non dimenticare mai!
Per non dimenticare il loro sacrificio i piccoli o i grandi oggetti, le testimonianze, le fotografie, i giornali  si sono trasformati in una collezione unica e molto toccante. Partendo dalla corona del rosario raccolta da Marson tra le mani di un soldato caduto durante la battaglia di Caposile il 17 gennaio 1918 fino al simbolo del museo, il tribolo, piccolo treppiede, un oggetto molto antico usato con il filo spinato nelle trincee  per impedire la marcia agli animali o alle persone. Il tribolo è un’immagine grafica molto forte perché ora nel museo, in quanto oggetto consegnato alla memoria dei posteri, si trasforma in una stella che illumina le nostre coscienze per non dimenticare l’orrore e gli errori.

Giusi

martedì 25 novembre 2014

FRIULI ANTICO E CONTEMPORANEO

VALVASONE E HARRY BETOIA A SAN LORENZO D'ARZENE


Durante il periodo invernale mi capita a volte di girovagare nelle terre che stanno ad est, più ad est del mio Veneto, il Friuli, fonte inesauribile di storie, personaggi e luoghi misteriosi.
Nella giornata di domenica ho scoperto grazie all’aiuto degli amici del circolo ricreativo “Scarponi Friulani” un luogo genuino, legato alla fama di un artista internazionale, San Lorenzo d’Arzene e la casa natale di Harry Bertoia. Nel corso della giornata ho assaporato il fascino antico del borgo di Valvasone, la sua pieve e l’organo 500esco dipinto da Pordenone, il  suo castello e la storia di uno  dei suoi proprietari, il celebre Erasmo di Valvasone.
 Valvasone: il castello
 
Diamond Chair
Invito tutti gli interessati alla scoperta di questo itinerario poco conosciuto, per conoscere la nostra terra e le sue antiche memorie. Ma la sorpresa è arrivata da lui, Harry Bertoia, artista contemporaneo che ha donato un tocco di frizzante modernità a un itinerario punteggiato da chiese, conventi e antichi mulini. Nato a San Lorenzo all’età di 15 anni nel 1930 lascia l’Italia per l'America e vi ritornerà solo una volta nella sua vita. Il suo nome vero era Arieto ed è il designer che ha creato la celebre Diamond Chair della Knoll, una sedia che è una scultura, conosciutissima e ancora in produzione, una pietra miliare nella storia del design. E’ un artista a tutto tondo che compone con le sue sculture di metallo brani di musica che denomina Sonambient. E per sancire che la sua ispirazione nasce dalle sue radici e dai suoi ricordi acquista una fattoria a Barto che diventerà la sua casa, il suo nido, la fucina delle sue idee. Come la casa natale anche qui un fienile e un’atmosfera di semplicità e genialità. Invito tutti a riscoprire questo artista e se avete bisogno di informazioni ecco qui il link che vi potrà portare alla scoperta di questo angolo di Friuli.

Ingresso Casa Natale Harry Bertoia Via Blata 12 S. Lorenzo d'Arzene
Associazione Amici di Harry Bertoia http://www.arietobertoia.org/?lang=it
Domenica ho visitato anche una Pieve particolare: la Pieve della Diavolessa!

 
 
 

Sempre a San Lorenzo d’Arzene, incredibile vero?

Giusi

lunedì 24 novembre 2014

CENT'ANNI FA A TREVISO: MEMORIE DELLA GRANDE GUERRA


31 OTTOBRE 2014

Anche quest’anno, con le mie colleghe dell' Associazione "Guide di Marca", ho avuto il piacere di partecipare alla progettazione e realizzazione del Trekking Urbano dedicato  alla Grande Guerra. Il Trekking Urbano è un tipo particolare di visita guidata che consiste in una passeggiata senza pause effettuata su un percorso di circa 5 km, all’interno delle mura cittadine, da effettuarsi in circa 2 ore.

Il tema della Grande Guerra è stato il filo conduttore nella ricerca di una Treviso nuova, nascosta che ci ha fatto fremere di paura e di rabbia come gli sfollati di allora o come i soldati che arrivavano dal fronte dopo la rotta di Caporetto e il conseguente arretramento sulla linea del Piave. In quel periodo Treviso divenne città di frontiera, strenuo baluardo di una italianità aggredita dalla rapidità degli avvenimenti, una città spettrale dove solo i militari e le classi più umili si aggiravano tra macerie di bombardamenti, serrande chiuse e piazze deserte. All’anno dell’invasione successe il ventennio fascista che nel nome di Vittorio Veneto inaugurò una stagione di esaltazione patria e che nel Monumento ai Caduti di Piazza Vittoria e nelle lapidi con i bollettini dei giorni della vittoria ci lascia  i suoi momenti più alti ed emotivi.


 Monumento ai Caduti di Piazza Vittoria a Treviso

 
Treviso uscì trasformata da quanto successe. Il nostro percorso ha avuto il merito di rendere visibili a tutti i segni inferti dalla Grande Guerra: gli spazi vuoti lasciati da edifici bombardati o gli edifici costruiti per celebrare quegli avvenimenti, anche i vecchi palazzi utilizzati per scopi militari, tutti segni che hanno concorso all'illustrazione di un momento storico drammatico.
Sicuramente interessante e inedita la prospettiva di una Treviso combattente. 
Giusi 

lunedì 27 ottobre 2014

31 OTTOBRE TREKKING URBANO A TREVISO




In bocca al lupo alle mie colleghe di Guide di Marca per il Trekking Urbano!

Anche quest'anno Treviso aderisce alla Giornata nazionale del Trekking Urbano. Il filo conduttore dell'itinarario 2014 è la Grande Guerra. Muore papa Pio X, trevigiano, nato a Riese, molti giovani partono soldati al fronte e la città, i suoi monumenti e le sue chiese - San Francesco, San Nicolò, L'Ospedale dei Battuti ospiteranno i primi profughi e i feriti. Lultimo anno sarà quello più terribile e più duro, con il fronte poco distante, lungo il Piave e il Grappa.
 

Percorrendo i vicoli e le piazze, il visitatore verrà a conoscenza di vicende familiari, di avvenimenti e battaglie, del coraggio e della dignità che il popolo trevigiano seppe dimostrare in un momento così terribile. L'itinerario e il testo relativo al percorso è curato dall'Associazione Giude di Marca, a cui, sia io sia Giusi, siamo associate.

Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore, l'itinerario di  5 Km. è semplice ed adatto a tutti. Punto di Partenza: Piazza dei Signori dalle ore 18.00.

Per informazioni prenotazioni: IAT Treviso 0422.547632
iattreviso@provincia.treviso.it - www.visittreviso.it



venerdì 22 agosto 2014

I MIEI LUOGHI DEL CUORE, FOLLINA E LA SUA ABBAZIA



UN VOTO PER L'ABBAZIA DI FOLLINA COME LUOGO DEL CUORE


Oramai è un appuntamento che tutti coloro che amano l'infinita varietà della nostra storia, arte e cultura, non intendono più perdere: il censimento dei Luoghi del Cuore del FAI.
Non è una semplice votazione, ma un modo concreto per aiutare a far conoscere e a preservare con appositi finanziamenti, qui tesori, piccoli o grandi, che rappresentano la nostra comunità e la nostra identità.
Ognuno di noi è legato affettivamente a dei luoghi che hanno segnato gli eventi della propria vita, della propria famiglia e della propria comunità, e non mi stancherò mai di ripetere come sono importanti le nostre radici culturali e identitarie, soprattutto in un momento storico in cui la nostra società sembra aver perso il significato preciso di tutto ciò, scambiando globalizzazione, accettazione acritica di ogni tipo di cultura, negazione delle tradizioni ed esasperato individualismo per libertà assoluta. Non ci rendiamo conto che senza una precisa e forte identità, individuale, ma inserita in una comunità di valori condivisi, non siamo nulla, e saranno altri che imporranno su di noi dentità e valori a  noi estranei.
Quindi, quando penso ai miei luoghi del cuore, non posso che pensare a dove sono cresciuta, e a quelle persone che in qualche modo hanno accompagnato la mia crescita fin dall'infanzia.
Il primo luogo del cuore quindi non può che essere l'abbazia cistercense di Follina.
 
  
Il primo monastero cistercense fu fondato verso la metà del XII secolo, presumibilmente nel 1146, per volontà della contessa Sofia Da Camino, in sostituzione di un precedente cenobio benedettino. Il primo abate Stefano sarebbe venuto da Chiaravalle Milanese, e secondo una tradizione non confermata San Bernardo stesso avrebbe presieduto alla fondazione del monastero. I nuovi insediamenti dovevano essere realizzati in luoghi deserti, lontani da città, luoghi ricchi di acque e di terreni da bonificare e coltivare, affinché i monaci potessero provvedere con il lavoro manuale a tutto ciò che serviva alle loro necessità quotidiane. L'ordine privilegiava una maggiore austerità e una più stretta osservanza della regola di San Benedetto: ascetismo, preghiera e lavoro manuale. Il monastero prese in nome di Santae Mariae Sanae Vallis: sana valle, valle da risanare con il lavoro dei monaci.
Fin dalle origini l'abbazia fu intitolata alla Vergine ed è tuttora un importante santuario mariano Possiamo affermare con sicurezza che nel Medio Evo il monastero di Follina, fu sicuramente il più importante insediamento cistercense nelle Tre Venezie; un centro vivo di vita spirituale che crebbe grazie alle numerose donazioni e acquisizioni: i suoi vasti possedimentisi estendevano in pianura lungo il corso del Piave e a nord fino in Cadore.

I Cistercensi lasciarono Follina nel 1448 e il monastero divenne commenda per poi ospitare nuovamente dei monaci, dell'ordine camaldolese, dal 1572 al 1771. Nel 1820 Follina divenne sede di parrocchia  e dal 1915 il santuario e parrocchia è retto dall'ordine dei Servi di Maria. Dopo quasi due secoli di decadenza, in cui il complesso abbaziale subì modifiche e manomissioni, i lavori radicali di restauro, successivi alla Grande Guerra, lo riportarono alle sue linee essenziali e originali.
Attualmente necessita ancora di restauri, in particolar modo la scalinata centrale di accesso al sagrato, e per questo chiediamo a chi ama questo luogo di preghiera e di spiritualità mariana di votare on-line l'Abbazia di Follina come Luogo del Cuore 2014. L'obiettivo è di arrivare fra i primi tre, ma basterebbero 1000 segnalazioni per poter richiedere un intervento specifico di salvaguardia.



lunedì 26 maggio 2014

VISITE GUIDATE SULLA VIA DELLA LANA





Dal 30 maggio al 9 giugno avrà luogo a Follina la Secolare Sagra di Pentecoste. La storia di questo paese ai piedi delle prealpi trevigiane è intimamente legata alla presenza di ordini monastici e religiosi, dai Benedettini, ai Cistercensi, che costruirono l'attuale monastero e l'abbazia, ai Camaldolesi ed infine ai Servi di Maria. 
Follina fu da sempre, fin dalle origini, centro di spiritualità mariana, ma anche centro produttivo nel settore tessile, grazie proprio alla presenza dei monaci che diedero impulso a questa attività.
Fra seicento e ottocento, fu uno dei più importanti centri di produzione tessile con vere e proprie industrie – Fadda, Tron-Stahl, Colles, Andretta, Paoletti le più importanti.

Il chiostrino dell'abate
Non sorprende quindi che il programma della manifestazioni verta proprio su questa antica ed importante tradizione produttiva.
In collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso, Venetiae curerà le visite guidate su questo tema: un percorso sarà incentrato sugli antichi palazzi del centro storico che un tempo furono sede di opifici, mentre un secondo percorso riguarderà invece l'antico maglio e la località cartiera, dove erano presenti altre attività artigianali, che un tempo portarono lavoro e ricchezza al paese.
Ci sarà inoltre la possibilità di visitare il lanificio Paoletti, e di prender parte a tutte le altre attività culturali e sportive. Oppure semplicemente ci si potrà ristorare presso lo stand della Pro Loco, ascoltare musica, divertirsi al luna park.....tante tante possibilità di divertimento per tutti!
Per maggiori informazioni e prenotazione delle visite guidate potete contattare il seguente numero di telefono: 345.5866172, oppure consultare i seguenti siti: www.prolocofollina.itwww.laviadellalana.it


mercoledì 23 aprile 2014

25 APRILE, FESTA DI SAN MARCO, FESTA DEL BOCOLO



Il 25 aprile, festa del patrono San Marco, è tradizione offrire alle signore e alle giovani ragazze un bocciolo di rosa. Narra la leggenda che Orso I Partecipazio, che fu doge fra l'864 e l'881, avesse una bellissima figlia, dagli occhi così brillanti da essere chiamata Vulcana. Ella si innamorò perdutamente di Tancredi, un trovatore, affascinante e valoroso, ma purtroppo la differenza di classe sociale non permetteva  loro di coronare con un giusto matrimonio, l'amore e la passione che provavano l'uno per l'altro. 




Per meritare la sua mano ed ottenere il permesso del padre alla loro unione, il giovane Tancredi partì e andò lontano, a combattere i Mori con l'esercito di Carlo Magno. Le sue gesta di cavaliere ben presto diedero a lui fama in tutto il mondo.


Un giorno, alcuni cavalieri, guidati da Orlando, arrivarono a Venezia. Si recarono dal Doge e comunicarono alla figlia Vulcana, che il prode Tancredi era caduto valorosamente in battaglia. Prima di morire egli aveva colto una rosa, e aveva pregato Orlando di consegnarla alla sua adorata, come suo ultimo pegno d'amore.

la Fanciulla, presa la rosa, si ritirò nella sua stanza, con il cuore spezzato dal dolore. Il giorno dopo, il 25 aprile, giorno di San Marco, fu trovata morta con il fiore sul petto.

Dal quel giorno, ogni  25 aprile, si usa offrire un bocciolo di rosa alla propria amata,  a ricordo di quell'amore che unì per sempre, nella morte, Vulcana a Tancredi.

Quest'anno, una performace collettiva dipingerà in Piazza San Marco il bocciolo di rosa.  Sarà formato da circa1200 veneziani, coordinati da Elena Tagliapietra, con la partecipazione di Alberto Toso Fei per il racconto della storia.



 manifesto aprile 2014 una orsa per Venezia

sabato 5 aprile 2014

CORSO SUI BENI CULTURALI RELIGIOSI

Il Santuario di Monte Berico

Nel chiostro a Follina
Il 10 marzo ho iniziato un corso di formazione presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Santa Maria di Monte Berico a Vicenza: Munus Docendi. Il corso, che per noi guide è finanziato dalla Regione Veneto, ha come obiettivo quello di preparare e di fornire a coloro che operano nel turismo culturale strumenti e competenze che permettano loro di comprendere appieno la complessità dell'arte e del patrimonio culturale religioso e di conseguenza sviluppare dei percorsi di fruizione che li valorizzino appieno. Le lezioni concernono diverse aree disciplinari, dalle tematiche legate alla teologia, alle forme devozionali, all'espressione del sacro anche in ambito non cristiano, come il ricco patrimonio ebraico presente nella nostra regione, al ricchissimo patrimonio di documenti, troppo spesso trascurato, presente negli archivi. Si approfondiranno aspetti della comunicazione e del marketing, della didattica e dell'utilizzo delle nuove tecnologie e altro ancora; un corso impegnativo e di alto livello, ma sicuramente coinvolgente e che mi darà la possibilità di migliorare le mie competenze ed di conoscere colleghi e colleghe, che altrimenti non avrei mai incontrato. Inoltre, mi sento legata personalmente a Monte Berico, il cui santuario è affidato ai Servi di Maria, proprio perchè l'abbazia di Follina è affidata allo stesso ordine religioso dal 1915.

La chiesetta di San Vigilio
Il percorso di studi prevede anche alcune uscite per visitare luoghi e monumenti significativi, e la prima escursione si è svolta proprio fra Soligo, Follina, Col San Martino e il Molinetto. Ho quindi atteso il gruppetto “a casa mia”, dove padre Ermenegildo Zoldan ci ha accompagnati nella comprensione profonda dei simboli e dei significati religiosi del chiostro e della chiesa. Per me è stata una conferma di quello che già conoscevo, grazie agli scritti di padre Ermenegildo e alle domande che spesso rivolgo a lui, quando ho qualche dubbio, qualche curiosità. Un grazie di cuore, poi, lo rivolgo al gruppo alpini di Soligo che ci ha ospitato e rifocillato per il pranzo, in un momento di piacevole condivisione, mentre nel pomeriggio eccoci a Col San Martino a visitare un piccolo gioiello – la chiesa di San Vigilio, che dall'alto del colle domina la piana del Quartier del Piave, e poi al Molinetto della Croda, uno dei luoghi più suggestivi della Marca Trevigiana.
E lunedì riprendono le lezioni a Vicenza.

Il Mulinetto della Croda





mercoledì 5 marzo 2014

PESCANDO....STORIE E LEGGENDE DI UOMINI E PESCI

Venetiae è lieta di invitarti
 
Marzia, Mariangela ed io, stiamo collaborando per portare avanti un progetto veramente interessante!

Un appuntamento da non perdere a Caorle!
Giusi



Si tratta del primo appuntamento di una serie di iniziative "teatralizzate" Pescando...Storie e leggende di uomini e pesci che CISET e Associazione MondoNovo organizzeranno nel corso del 2014 in varie località balneari del veneziano (oltre a Caorle, Bibione, Cavallino, Jesolo-Cortellazzo, l'isola di Pellestrina e di Burano, Eraclea) e che hanno come obiettivo la conoscenza attraverso la modalità del coinvolgimento dei sensi e dell'azione teatrale dei luoghi, delle loro attrattive culturali e naturalistiche ma anche e soprattutto della cultura del mare, del mestiere dei pescatori e delle storie e tradizioni locali conenssi a questo mondo.

Le iniziative sono rivolte ai residenti delle località e a tutti gli appassionati della cultura e le tradizioni dei luoghi di mare. Queste "passeggiate animate" sono adatte anche ad un pubblico di bambini.

Ti aspettiamo quindi per questa e le altre iniziative future che stiamo ideando.

mercoledì 26 febbraio 2014

PROSSIMI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE!

DOMENICA 16 MARZO e DOMENICA 23 MARZO

Visita guidata all'antica abbazia e al centro storico di Follina.
Ritrovo: sagrato
Inizio visita: ore 15.00
Durata visita: 2h circa
Costo per persona:     7,00 euro fino a 20 persone; 5,00 euro dalle 21 alle 25 persone
Gruppo minimo 15 persone, necessaria la prenotazione entro il giovedì precedente.
Scopri l'itinerario nella pagina "Itinerari in Provincia di Treviso"

Il Follina
DOMENICA 6 APRILE

City Trekking a Venezia
Ritrovo:Conegliano ore 8:15; Ferrovia Venezia Santa Lucia ore 9:45
Durata visita: giornata
Costo per persona:  
37,00 euro fino a 20 persone da Conegliano
28,00 euro fino a 20 persone da Ferrovia
33,00 euro da 21 a 25 persone da Conegliano
24,00 euro da 21 a 25 persone da Ferrovia
Gruppo minimo 15 persone, necessaria la prenotazione entro il giovedì precedente. Il costo include visita guidata, eventuale biglietto ferroviario e vaporetto. Per pranzo in ristorante quotazione a parte.
Leggi l'itinerario su www.venetiae.it/city-trekking.php


Informazioni e prenotazioni: Giovanna Lorenzon  339.5096617   giovanna@venetiae.it

angolo veneziano

lunedì 10 febbraio 2014

TURISTE PER SCELTA

A volte Giovanna e io assaporiamo il gusto della fredda stagione andando alla scoperta di luoghi a noi sconosciuti. Domenica i pochi sprazzi di sole e la tanta voglia di girare ci hanno fatto arrivare a San Vito al Tagliamento, ridente cittadina della campagna friulana. Come siamo solite fare ci aggiriamo cercando tracce del passato più autentico, più genuino perché è il nostro modo di emozionarci. Alla ricerca di Pomponio Amalteo, uno dei nostri miti, genero di Pordenone, pittore e podestà di San Vito, sotto i portici della piazza, tra i palazzi gotico-rinascimentali, sotto la pioggia leggera  che si addensava come una nebbiolina  siamo giunte a ridosso della graziosa chiesetta dedicata ai Battuti e lì la grande sorpresa…una piccola corte ferma nel tempo. Un edificio semplice ma vissuto di fronte a noi, una scritta antica sulla facciata, un portone chiuso e luci alle finestre….mistero……..
 OSTERIA DI PAOLO
Giovanna incuriosita spinge il pesante portone e l’interno di questa casetta ci riempie di meraviglia! Massicci tavoli, pavimento in cotto e di fronte a noi un bancone, a sinistra dell’ingresso un focolare fumante.. un avventore chiacchera con l’oste e neppure si accorge del nostro imbarazzo…possiamo entrare, è aperto? Si certo accomodatevi! E’ la pronta risposta.

 
 

 CICCHETTI DEL FRIULI
Siamo rimaste incantate dall’eleganza di questo ambiente, semplice ma autentico, dove i sapori dei famosi vini del Collio hanno riscaldato il nostro corpo e reso scoppiettante la nostra conversazione. Gli stuzzichini di Paolo Martin ci  hanno fatto evocare i piatti della tradizione e lo splendido abbinamento tra vini e cibi ci ha ricordato che l’emozione è un’esperienza fisica e che passa attraverso i sensi
 

Grazie Pomponio! Grazie Friuli! Grazie Paolo
 
 
                                                               Alla prossima piacevole visita!

 

giovedì 6 febbraio 2014

ECCO IL CARNEVALE!



Ancora qualche giorno ed eccoci a carnevale! Colorati coriandoli, stelle filanti, maschere, e poi fritoe, crostoi e castagnoe – un tripudio di allegria e golosità; antico rito collettivo profondamente radicato nella tradizione veneta, ma che purtroppo si sta un po’ perdendo nella globalizzazione delle zucche illuminate e del “dolcetto scherzetto”.
La sua origine è antichissima, risale a preistoriche celebrazioni solstiziali che secoli e secoli dopo vennero codificati, ad esempio, nei Saturnalia dei latini e dei romani.

Al medioevo risalgono le prime forme documentate ed il nome stesso Carnevale, sembra derivi da “carnem levare”, cioè togliere la carne dalla tavola. In questo periodo di mezzo, fra Epifania e Quaresima, si capovolgono i rapporti gerarchici della società , si gode dei beni materiali come il cibo e bevande, ci si maschera. E la maschera è infatti un elemento essenziale del Carnevale. Fin dall’antichità questo oggetto assume un ruolo essenziale nei riti magici, per scacciare gli spiriti maligni, per assumere una personalità diversa.
In Veneto, il carnevale più famoso ed amato è certamente quello veneziano, dove appunto domina la maschera. La maschera veneziana è la Bauta, usata da uomini e donne indistintamente, “la maschera che ogni disuguaglianza agguaglia”. In Bauta si andava a teatro – la stagione teatrale iniziava ad ottobre - ci si recava al Ridotto, la prima casa da gioco pubblica aperta a San Moisé nel 1638, alle molte feste private, e ci si mascherava anche nei quindici giorni della festa della Sensa. Si trattava di un accessorio ampiamente utilizzato per mantenere in un certo qual modo l’anonimato, e non solo a carnevale!


Ma se parliamo di maschere non possiamo non pensare anche alle altre tradizioni carnevalesche presenti in Veneto.
Maschere in legno scolpito, elaborati costumi e copricapi riccamente decorati di nastri e ninnoli, caratterizzano il carnevale nel comune di Comelico Superiore. Il Corteo si svolge secondo uno schema ben preciso ed è sempre accompagnato dalla Musica – ovvero il gruppo dei musicisti – e il personaggio più rappresentativo, che apre e guida tutta la sfilata è il Matazìn, maschera sempre impersonata da un uomo, che porta un alto copricapo decorato, ed è preceduto dal Laké, sorta di banditore, che annuncia l’arrivo del Corteo. Sono maschere prestigiose, raffinate, portano un copricapo molto alto rivestito di velluto e adorno di nastri e altre decorazioni chiamato calòta. Entrambi procedono seguendo il ritmo della musica, ballando e saltando, facendo piroette. Il loro ballo è quasi un rito nuziale, propiziatorio, per immettere nel bianco dell'inverno i colori della primavera.
Le maschere si suddividono poi in Maskri da béla (maschere da bella) e Maskri da vécia (maschere da vecchia), le uniche che ancora usano i volti, cioè le maschere in legno.


Le maschere in legno sono ancora protagoniste a Sappada. Qui il carnevale si svolge le tre domeniche prima della Quaresima: la prima è la domenica dei poveri, alla quale segue la domenica dei contadini e la domenica dei signori. Il personaggio tipico del carnevale sappadino è il Rollat: impersonato da un uomo alto e robusto, veste con un pellicciotto scuro con ampio cappuccio e dei pantaloni a righe, e campanacci legati in vita – i Rollen . La sua maschera lignea è severa, con folti baffi ed ampie sopracciglia. Ha in mano una scopa con la quale spaventa i bambini, che invece si divertono a stuzzicarlo.

Ad ognuno quindi il suo carnevale, ciò che importa è divertirsi!


sabato 18 gennaio 2014

L'ANNO DELLA SVOLTA


Il 2013 si è chiuso ed è tempo di bilanci e considerazioni, anche per le visite emozionali, il trekking urbano e le attività di promozione a cui Venetiae ha partecipato e creduto.

Abbiamo iniziato la nostra stagione celebrando la 24a Giornata Internazionale della Guida Turistica. Per l’Associazione Guide di Marca, contemporaneamente ma in due città differenti, il 24 febbraio, Giovanna ed io ci siamo rese disponibili per effettuare visite guidate gratuite alle cittadine di Vittorio Veneto e di Oderzo. La ben accolta iniziativa ha visto l’adesione di una trentina di persone a Oderzo e di circa dieci persone a Vittorio Veneto. Con nostra grande soddisfazione l’occasione ci ha permesso di dare informazioni sulla nostra attività professionale e di parlare anche delle difficoltà e incomprensioni che il nostro ruolo di divulgatori, a metà tra la cultura degli eruditi e la praticità dei professionisti del turismo, ci obbliga a dover superare.

Nel mese di giugno la visita emozionale “Sulle Orme dei Templari” ci ha permesso di far vedere che la storia misteriosa di Tempio di Ormelle raccontata con un buon  copione può essere il punto di forza di un territorio immerso nel verde dei vigneti del Raboso.  La chiesa di San Giorgio a San Polo di Piave è stato il  giusto coronamento di un percorso inedito dove l’esaltazione delle virtù cavalleresche è stata possibile attraverso l’illustrazione degli affreschi dei santi protettori e martiri, i soldati della fede. 
 Chiesa di San Giorgio a San Polo di Piave

Tramite l'associazione Guide di Marca, invece, e con altre nostre colleghe, abbiamo animato la Giornata Nazionale del Trekking Urbano a Treviso la sera del 31 ottobre 2013.  La manifestazione, la 6° edizione per Treviso, è stata seguita da un folto pubblico ed infatti, come nelle passate edizioni, siamo partite 6 guide. Il pubblico che ci segue ormai ha capito che il trekking è una nuova idea di visita guidata. Non è più la visita statica fatta di pause e attese ma un prodotto che permette di abbinare cultura e attività fisica: si visitano piazze, strade e monumenti a passo sostenuto senza mai fermarsi.

Novembre e dicembre sono stati caratterizzati da altri appuntamenti. Il 9 e il 16 novembre, a San Zenone degli Ezzelini, la Pro Loco ha voluto riproporre la visita emozionale, già effettuata l'anno precedente. Da Villa Rubelli e Villa Marini ora proprietà dei Padri Mechitaristi Armeni, fino alla torre di Ezzelino e il vecchio cimitero e al santuario dalla Madonna della Salute, dove un tempo si ergeva il mastio centrale della possente fortezza dei Da Romano. "L'Arte della Natura", questo il titolo, e il testo della visita parlava non solo della terribile fine di Alberico e della sua famiglia, tutti trucidati,  ma anche della sorella Cunizza, delle sue passioni e della dolcezza del paesaggio collinare, la vite, l'ulivo.

A dicembre è andata in scena l’edizione 2014 di "Giorgione Esoterico". Giovanna, Gabriele e la sottoscritta intabarrate con i nostri caldi mantelli, in un pomeriggio caliginoso e ovattato, abbiamo fatto rivivere ad una quindicina di partecipanti l’epoca dei medici astrologici come Giovan Battista Abioso, uno degli ispiratori del fregio delle arti meccaniche e liberali della Casa di Giorgione.

E proprio sul finire dell'anno, il 29 dicembre, per la prima volta è stato presentato un itinerario di Trekking Urbano ad Asolo: "Caterina, Eleonora e Freya raccontano".

Guardando alle nostre spalle possiamo dare l’addio al 2013 felici delle idee e delle emozioni che sono emerse dalla nostra collaborazione a amicizia. Quando abbiamo iniziato a pensare di diventare più visibili non avevamo le idee molto chiare, poi è venuto il nome VENETIAE pluralità di vedute e di prospettive e alla fine siamo riuscite a dare corpo e anima alla diffusione delle nostre iniziative tramite il nostro sito internet. E adesso guardiamo al nuovo futuro che ci viene incontro: benvenuto 2014!

mercoledì 8 gennaio 2014

TREKKING URBANO AD ASOLO

Tramonto ad Asolo
La giornata del 29 dicembre era cominciata nel peggior modo possibile per un trekking urbano come quello in programma ad Asolo in tarda serata : pioggia, pioggia e ancora pioggia. Già immaginavo di arrivare all'ufficio IAT, il punto d’incontro per la partenza, e non trovare nessuno o quasi. Erano circa 25 le persone che si erano iscritte alla visita guidata, ma con quel tempo da lupi…… sicuramente molti, o tutti, avrebbero disdetto!

Fortunatamente, verso mezzogiorno, la pioggia cessò e i nuvoloni cominciarono a diradarsi, lasciando trapelare qualche timido, flebile raggio di sole. Non potevo sperare in una serata illuminata dalla luna e dalle stelle, ma almeno non sarebbe piovuto; ed inoltre non faceva nemmeno molto freddo.
Partenza quindi per Asolo, con la mia amica Anna, che si è aggiunta volentieri al gruppo e alla quale ho chiesto di farmi da “fotografa ufficiale”.
Asolo è sempre affascinante; adagiata sui colli, è stata definita da Carducci la città dei cento orizzonti per la bellezza e la varietà dei suoi paesaggi. È città di poeti, pittori e musicisti come Pietro Bembo, Robert Browning, Marius Pictor, Gianfrancesco Malipiero. Ancor più è città di donne famose e di regine, Caterina Cornaro, Eleonora Duse, Freya Stark. Il titolo ufficiale della visita era appunto Caterina, Eleonora e Freya raccontano.


Casa Longobarda
La partenza era stabilita alle 17.00 e subito ci siamo avviati verso il castello di Caterina Cornaro, regina di Cipro Gerusalemme ed Armenia, che qui visse dal 1489 fino al 1510. Rifugiatasi in quell’anno a Venezia, sua città natale, a causa dell’attacco delle truppe imperiali di Massimilano I, morì nel suo palazzo sul Canal Grande. Si tratta dell’antico castrum asili, già citato nel 969, conquistato nel XIII da Ezzelino III da Romano e successivamente, in epoca veneziana, abitazione del podestà.

Porta Colmarion
Raggiunta poi il bel palazzetto legato al nome di Eleonora Duse e uscendo da Porta Santa Caterina abbiamo camminato fino all’oasi di Sant’Anna, nel cui cimitero riposano sia Eleonora, la divina, sia Freya Stark, esploratrice e scrittrice di un medio oriente favoloso ormai irrimediabilmente perso. Amava viaggiare da sola, Freya, nello Yemen, nell’antica Persia alla ricerca dell’antica fortezza del Veglio della Montagna e della setta degli Assassini, descritti nel Milione di Marco Polo.
Ritornando poi in direzione di Asolo, fino a porta Col Marion, da lì siamo scesi in Piazza Brugnoli, e infine raggiunto l’ex-convento francescano di San Gottardo nei pressi del Foresto Vecchio. Abbiamo proseguito lungo via Cipressina e il Forestuzzo, entrando da Porta Loreggia, a lato di Villa Freya e percorrendo via Browning siamo giunti al duomo e così anche al termine dell’escursione.
Sono state due ore piacevoli di cammino, in notturna, e per questo ancora più affascinanti e coinvolgenti.

domenica 5 gennaio 2014

CAPODANNO 2014 A VENEZIA


In questi  giorni di festa e relax non mi è parso vero di tornare a Venezia per festeggiare il capodanno tra i monumenti e i fuochi d’artificio. Certo la notte crea delle atmosfere diverse e sempre affascinanti, il resto lo fa Venezia! Il freddino pungente della notte si accompagnava all’umidità delle acque ma tra calli e campielli popolati da gente festante di tutte le nazionalità il calore del nuovo anno si è fatto sentire!

Venetiae augura a tutti quanti un ottimo 2014!
 le procuratie vecchie

sotto il campanile di San Marco

Procuratie Nuove

Un grazie a Marco e a Linda per il servizio fotografico notturno!