venerdì 2 febbraio 2018

2 GENNAIO - LA FESTA DELLE MARIE

Era usanza il 31 gennaio, ricorrenza dell'arrivo a Venezia delle sacre reliquie di San Marco, che le giovani coppie celebrassero il loro matrimonio in una solenne cerimonia collettiva nell'antica cattedrale di San Pietro. Celebrava il vescovo di Olivolo, alla presenza del Doge, delle autorità più importanti e di tutta la comunità in festa.

Gabriel Bella, Il Corso di San Pietro di Castello
 Il 31 gennaio 944, la festa prese una piega inaspettata e tragica: i pirati istriani attaccarono e razziarono la città, gettando nello sgomento l'intera popolazone. Come erano venuti, veloci sui loro vascelli lasciarono la laguna, portando con loro il ricco bottino e le giovani e belle spose. Certi di essere al sicuro, fecero sosta lungo la costa, nei pressi di Caorle. Immediata fu la risposta dei veneziani, che nel giro di ventiquattro ore scovarono i pirati nel loro rifugio e e poterono così vendicare  l'offesa patita, sterminandoli e riportando a casa le spose rapite. Da quel momento il luogo della battaglia prese il nome di Porto delle Donzelle, l'odierno Porto Santa Margherita.
Luigi Borro, Ratto delle Spose, 1875 circa - ora al Museo Bailo di Treviso

La flotta rientrò il 2 febbraio, giorno della Purificazione della Vergine, accolta da tutta la popolazione festante. I più valorosi nella battaglia, coloro che guidarono l'assalto con coraggio e determinazione furono i casseleri, gli artigiani che realizzavano le preziose cassele, dove le spose riponevano la loro dote.Il Doge Pietro Candiano li voleva premiare, ma loro risposero che avevano fatto solo ciò che si doveva fare e che se voleva onorare il ricordo di quell'impresa, era sufficiente che visitasse, ogni anno, il 2 febbraio, la loro chiesa, Santa Maria Formosa. Gli avrebbero offerto un cappello di paglia per proteggerlo dalla pioggia, se pioveva, e delle arancie se avesse avuto fame. Ecco quindi che in quel giorno il Doge, in visita alla parrocchia, riceveva il dono di due cappelli in paglia, con gli stemmi del papa e del suo casato, un cesto di arancie e due zucche di vino Malvasia. In compenso egli  ricambiava con una moneta appositamente coniata per l'occasione e consegnata al parroco – l'albulo.


Gabriel Bella - la festa del 2 febbraio a Santa Maria Formosa
Sempre i quei giorni, dodici giovani ragazze - chiamate quindi Marie a ricordo del giorno della purificazione della Vergine - venivano portate in corteo acqueo fino a San Pietro in Castello per la benedizione del Vescovo e poi fino a San Marco, dove venivano ricevute dal Doge. A bordo del Bucintoro venivano poi condotte a Rialto dove ricevevano vestiti e gioielli preziosi insieme alla dote, offerta dal governo della Serenissima, Le dodici Marie, le dodici giovani spose. (Marcello Brusegan, Storia Insolita di Venezia – Alberto Toso Fei, Venezia Enigma)

Il corteo acqueo con le Marie