mercoledì 26 febbraio 2014

PROSSIMI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE!

DOMENICA 16 MARZO e DOMENICA 23 MARZO

Visita guidata all'antica abbazia e al centro storico di Follina.
Ritrovo: sagrato
Inizio visita: ore 15.00
Durata visita: 2h circa
Costo per persona:     7,00 euro fino a 20 persone; 5,00 euro dalle 21 alle 25 persone
Gruppo minimo 15 persone, necessaria la prenotazione entro il giovedì precedente.
Scopri l'itinerario nella pagina "Itinerari in Provincia di Treviso"

Il Follina
DOMENICA 6 APRILE

City Trekking a Venezia
Ritrovo:Conegliano ore 8:15; Ferrovia Venezia Santa Lucia ore 9:45
Durata visita: giornata
Costo per persona:  
37,00 euro fino a 20 persone da Conegliano
28,00 euro fino a 20 persone da Ferrovia
33,00 euro da 21 a 25 persone da Conegliano
24,00 euro da 21 a 25 persone da Ferrovia
Gruppo minimo 15 persone, necessaria la prenotazione entro il giovedì precedente. Il costo include visita guidata, eventuale biglietto ferroviario e vaporetto. Per pranzo in ristorante quotazione a parte.
Leggi l'itinerario su www.venetiae.it/city-trekking.php


Informazioni e prenotazioni: Giovanna Lorenzon  339.5096617   giovanna@venetiae.it

angolo veneziano

lunedì 10 febbraio 2014

TURISTE PER SCELTA

A volte Giovanna e io assaporiamo il gusto della fredda stagione andando alla scoperta di luoghi a noi sconosciuti. Domenica i pochi sprazzi di sole e la tanta voglia di girare ci hanno fatto arrivare a San Vito al Tagliamento, ridente cittadina della campagna friulana. Come siamo solite fare ci aggiriamo cercando tracce del passato più autentico, più genuino perché è il nostro modo di emozionarci. Alla ricerca di Pomponio Amalteo, uno dei nostri miti, genero di Pordenone, pittore e podestà di San Vito, sotto i portici della piazza, tra i palazzi gotico-rinascimentali, sotto la pioggia leggera  che si addensava come una nebbiolina  siamo giunte a ridosso della graziosa chiesetta dedicata ai Battuti e lì la grande sorpresa…una piccola corte ferma nel tempo. Un edificio semplice ma vissuto di fronte a noi, una scritta antica sulla facciata, un portone chiuso e luci alle finestre….mistero……..
 OSTERIA DI PAOLO
Giovanna incuriosita spinge il pesante portone e l’interno di questa casetta ci riempie di meraviglia! Massicci tavoli, pavimento in cotto e di fronte a noi un bancone, a sinistra dell’ingresso un focolare fumante.. un avventore chiacchera con l’oste e neppure si accorge del nostro imbarazzo…possiamo entrare, è aperto? Si certo accomodatevi! E’ la pronta risposta.

 
 

 CICCHETTI DEL FRIULI
Siamo rimaste incantate dall’eleganza di questo ambiente, semplice ma autentico, dove i sapori dei famosi vini del Collio hanno riscaldato il nostro corpo e reso scoppiettante la nostra conversazione. Gli stuzzichini di Paolo Martin ci  hanno fatto evocare i piatti della tradizione e lo splendido abbinamento tra vini e cibi ci ha ricordato che l’emozione è un’esperienza fisica e che passa attraverso i sensi
 

Grazie Pomponio! Grazie Friuli! Grazie Paolo
 
 
                                                               Alla prossima piacevole visita!

 

giovedì 6 febbraio 2014

ECCO IL CARNEVALE!



Ancora qualche giorno ed eccoci a carnevale! Colorati coriandoli, stelle filanti, maschere, e poi fritoe, crostoi e castagnoe – un tripudio di allegria e golosità; antico rito collettivo profondamente radicato nella tradizione veneta, ma che purtroppo si sta un po’ perdendo nella globalizzazione delle zucche illuminate e del “dolcetto scherzetto”.
La sua origine è antichissima, risale a preistoriche celebrazioni solstiziali che secoli e secoli dopo vennero codificati, ad esempio, nei Saturnalia dei latini e dei romani.

Al medioevo risalgono le prime forme documentate ed il nome stesso Carnevale, sembra derivi da “carnem levare”, cioè togliere la carne dalla tavola. In questo periodo di mezzo, fra Epifania e Quaresima, si capovolgono i rapporti gerarchici della società , si gode dei beni materiali come il cibo e bevande, ci si maschera. E la maschera è infatti un elemento essenziale del Carnevale. Fin dall’antichità questo oggetto assume un ruolo essenziale nei riti magici, per scacciare gli spiriti maligni, per assumere una personalità diversa.
In Veneto, il carnevale più famoso ed amato è certamente quello veneziano, dove appunto domina la maschera. La maschera veneziana è la Bauta, usata da uomini e donne indistintamente, “la maschera che ogni disuguaglianza agguaglia”. In Bauta si andava a teatro – la stagione teatrale iniziava ad ottobre - ci si recava al Ridotto, la prima casa da gioco pubblica aperta a San Moisé nel 1638, alle molte feste private, e ci si mascherava anche nei quindici giorni della festa della Sensa. Si trattava di un accessorio ampiamente utilizzato per mantenere in un certo qual modo l’anonimato, e non solo a carnevale!


Ma se parliamo di maschere non possiamo non pensare anche alle altre tradizioni carnevalesche presenti in Veneto.
Maschere in legno scolpito, elaborati costumi e copricapi riccamente decorati di nastri e ninnoli, caratterizzano il carnevale nel comune di Comelico Superiore. Il Corteo si svolge secondo uno schema ben preciso ed è sempre accompagnato dalla Musica – ovvero il gruppo dei musicisti – e il personaggio più rappresentativo, che apre e guida tutta la sfilata è il Matazìn, maschera sempre impersonata da un uomo, che porta un alto copricapo decorato, ed è preceduto dal Laké, sorta di banditore, che annuncia l’arrivo del Corteo. Sono maschere prestigiose, raffinate, portano un copricapo molto alto rivestito di velluto e adorno di nastri e altre decorazioni chiamato calòta. Entrambi procedono seguendo il ritmo della musica, ballando e saltando, facendo piroette. Il loro ballo è quasi un rito nuziale, propiziatorio, per immettere nel bianco dell'inverno i colori della primavera.
Le maschere si suddividono poi in Maskri da béla (maschere da bella) e Maskri da vécia (maschere da vecchia), le uniche che ancora usano i volti, cioè le maschere in legno.


Le maschere in legno sono ancora protagoniste a Sappada. Qui il carnevale si svolge le tre domeniche prima della Quaresima: la prima è la domenica dei poveri, alla quale segue la domenica dei contadini e la domenica dei signori. Il personaggio tipico del carnevale sappadino è il Rollat: impersonato da un uomo alto e robusto, veste con un pellicciotto scuro con ampio cappuccio e dei pantaloni a righe, e campanacci legati in vita – i Rollen . La sua maschera lignea è severa, con folti baffi ed ampie sopracciglia. Ha in mano una scopa con la quale spaventa i bambini, che invece si divertono a stuzzicarlo.

Ad ognuno quindi il suo carnevale, ciò che importa è divertirsi!