martedì 16 dicembre 2014

RIAPRE IL MUSEO DELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO

RIALLESTIMENTO DI UN MUSEO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


A distanza di due anni dalla sua chiusura ha riaperto  al pubblico il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Da martedì  11 novembre 2014 è possibile la sua visita tutte le mattine eccetto il lunedì, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, sabato e domenica  dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Grazie ad un nuovo e più accattivante riallestimento il comune di Vittorio Veneto presenta una delle sue collezioni più copiose (22.000 pezzi), rappresentativa di un’epoca in cui Vittorio Veneto era il simbolo di un’Italia vittoriosa.


Vecchio allestimento
Il museo è un sito di grande interesse storico e artistico che conosco molto bene perché è proprio da qui che ho iniziato a formarmi come guida turistica in un’epoca in cui era molto difficile parlare di 1^ Guerra Mondiale, agli inizi degli anni ‘90.  Ricordo ancora bene le difficoltà a far conoscere questo argomento. Era difficile parlare della sofferenza, della morte e delle distruzione causate da una guerra. L’opinione pubblica non ne parlava, le scuole nicchiavano e difficilmente esploravano il museo  e in città si vivacchiava sulle glorie e sul prestigio di una città decaduta.
Ora la situazione è cambiata: il museo fa parte di una rete di musei dedicati alla Grande Guerra, ha portato avanti un progetto di riammodernamento e riallestimento grazie anche a finanziamenti europei e l’interesse per la 1^ Guerra Mondiale è più sentito. Ora esiste l’esigenza di un recupero ragionato di un’epoca che per le genti del Veneto è stata una vera e propria epopea, di qua e di là del Piave.
Luigi Marson, l’instancabile raccoglitore delle memorie di una guerra fino a qualche tempo fa dimenticata, il fondatore del museo, è stato il punto di riferimento per tutti coloro che avevano a loro volta raccolto oggetti e memorie e fu anche l’interprete di un sentimento comune di una società lacerata e sofferente per le atrocità di cui era stata testimone.
Nuovo allestimento
Proprio questo io penso e cioè che il visitatore del Museo, un tempo come oggi, venga assolutamente affascinato da questa umanità che palpita nella sofferenza, da questa umanità che si fa eroica e si trasforma nel sacrificio…. per non dimenticare mai!
Per non dimenticare il loro sacrificio i piccoli o i grandi oggetti, le testimonianze, le fotografie, i giornali  si sono trasformati in una collezione unica e molto toccante. Partendo dalla corona del rosario raccolta da Marson tra le mani di un soldato caduto durante la battaglia di Caposile il 17 gennaio 1918 fino al simbolo del museo, il tribolo, piccolo treppiede, un oggetto molto antico usato con il filo spinato nelle trincee  per impedire la marcia agli animali o alle persone. Il tribolo è un’immagine grafica molto forte perché ora nel museo, in quanto oggetto consegnato alla memoria dei posteri, si trasforma in una stella che illumina le nostre coscienze per non dimenticare l’orrore e gli errori.

Giusi

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